La forfora nei capelli è un fenomeno molto frequente, che interessa in media una persona su due. E’ facilmente identificabile: si manifesta con piccole squame bianche, o agglomerati di cellule morte, visibili sulla superficie del cuoio capelluto o sui vestiti. In alcuni casi, però, può confondersi con le lendini, vale a dire, le uova dei pidocchi.
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E quindi, si tratta di lendini dei pidocchi o forfora? Come distinguere l’una dall’altra?
L’interrogativo si pone soprattutto quando la forfora compare sui capelli dei bambini, i soggetti maggiormente a rischio di infestazione da pidocchi.
Può essere difficile distinguerle quando i pidocchi sono allo stadio larvale, perché le lendini assomigliano molto alla forfora: in genere sono di colore grigiastro-biancastro, proprio come le squame.
Ecco alcuni criteri utili nel differenziarle, anche se non sono sempre sufficientemente distintivi:
Quando i sintomi non consentono di distinguerle, consulta senza indugio il tuo dermatologo o farmacista di fiducia: ti aiuterà a identificare il problema con chiarezza.
In caso di grande rassomiglianza, il dermatologo potrà utilizzare un dermatoscopio, una sorta di grossa lente d’ingrandimento (utilizzata per esplorare i nei) che permette di ingrandire l’immagine di almeno 10 volte, per distinguere la forfora nei capelli dalle lendini. In questo modo, potrà consigliarti e prescrivere il trattamento più adatto.
Infine, se si osserva della forfora nel neonato, è più improbabile che siano lendini dei pidocchi o forfora: si tratterà nella maggior parte dei casi di crosta lattea, un fenomeno desquamativo transitorio e del tutto benigno che si manifesta sovente dopo la nascita. La crosta lattea è facilmente riconoscibile dal suo aspetto: spesse squame di color bianco-giallognolo sulla superficie del cuoio capelluto.
